lunedì 4 maggio 2015

Parliamo di Focusing: che cos’è?

L'esperienza è di una enorme.
Noi pensiamo più di quanto possiamo dire.
Sentiamo più di quanto possiamo pensare.
Viviamo più di quanto possiamo sentire.
E c'è ancora molto di più.
E.T. Gendlin

Il Focusing nasce grazie a Eugene Gendlin e alle sue ricerche che condusse per appurare l'efficacia delle molteplici forme terapeutiche che negli anni sessanta erano praticate negli Stati Uniti ( è stato per anni collaboratore di Carl Rogers all'Università di chicago). La sua domanda: “perchè alcune persone traggono beneficio dalla psicoterapia ed altre no?” lo portò, alla conclusione delle sue ricerche, alla consapevolezza che l’esito positivo di qualsiasi terapia dipende dal cliente anziché dal terapeuta.
L’elemento di questo esito risiede, secondo Gendlin, nell’abilità del cliente ad entrare in contatto con il proprio mondo interiore, con il suo vissuto, con il giardino della sua casa-anima.
Un aspetto che conosco bene come Counselor, è quella capacità di cambiamento insita nel dialogo interiore o nell’immaginazione a contatto con il proprio mondo emotivo, che Gendlin chiamò “felt sense” (sensazione vissuta o vissuto sensibile), non è una sensazione ben definita, è un certo non so che che sembra piccolo o inafferrabile ma estremamente presente, dal quale si manifesta, durante il dialogo, il “felt shift”  cioè un repentino cambiamento e improvviso della sensazione interiore o del proprio sentire rispetto al problema o vissuto, è la sensazione significativa, il nucleo del Focusing.
Successivamente il lavoro di Gendlin è stato sviluppato da Ann Wiser e Barbara Mc Gavin che hanno approfondito  le tecniche per risvegliare la naturale capacità di “stare con” noi stessi anziché “essere qualcosa”.


Il Focusing, in accordo con la Gestalt e quindi con il Counseling, insegna che il cambiamento non deve avvenire “facendo” qualcosa ma dare ascolto alla nostra energia vitale affinché ci dica in quale direzione andare, semplicemente perché “già lo sa”. La natura è un’insegnante in questo senso, un albero o un fiore sanno come crescere o fiorire. Quindi cosa può guidare verso la trasformazione? Semplicemente quella giusta sensazione verso la “buona” direzione delle nostre energie.
Fare Focusing in un incontro di Counseling, sia individuale o con un gruppo, vuol dire entrare in un tipo speciale di attenzione rivolta verso l’interno, centrata nel qui e ora e domandarsi: “come sto adesso ?” Nell’attesa, nel silenzio … arriva un messaggio profondo e vero che appartiene a qualcosa di indescrivibile, e quindi è più semplice trasformarlo in immagine o in una frase … si riesce a dare un nome a quello che si sente, l’energia si libera e il qualcosa dentro cambia.
Ascoltare, accogliere, “stare” con questa sensazione e diventarne amico ci permette di sorprenderci ogni volta e
 immergersi nella corrente interna della nostra esperienza interiore, per ritornare con nuove espressioni e parole che adesso sono fresche, nuove, appropriate e vive. Non sono parole e simboli separati dalla nostra esperienza, ma parole e simboli che si stanno creando in questo stesso momento, fresche e nuove a partire dall’esperienza” (Martin Siems).
Nel Counseling l’uso di alcune tecniche di Focusing mi è congeniale, ascoltare i messaggi del  proprio corpo e starci, dare loro tempo e spazio si rivela una risorsa preziosa per il cambiamento in positivo.
Il mio obiettivo come Counselor è trasmettere alle persone i principi fondamentali dell’ascolto attivo e dell’empatia, dell’assenza di giudizio e dell’accoglienza incondizionata, la consapevolezza 
di chi siamo nel “qui e ora”, ri-apprendere questa naturale qualità umana e saperla coltivare.

.

Nessun commento:

Posta un commento